Il Cirneco dell'Etna


Il "cane dei Faraoni"

Questo sito nasce nell'intento di tutelare un'antica razza canina nota non soltanto in Sicilia, ma anche in tutta Italia ed all'estero.

Le origini del Cirneco dell'Etna si perdono nella preistoria; ne hanno parlato Aristotele, Linneo, Claudio Eliano.

Ben trentasei monete sicule hanno effigiato nel conio il cirneco: da Segesta a Mozia, da Siracusa a Camarina. Altre testimonianze emergono dalle raffigurazioni dei mosaici della Villa Romana di Piazza Armerina, di età imperiale.


Prima artefice della notorietà cinotecnica della razza, fu la nobildonna siciliana Donna Agata Paternò-Castello di Carcaci.

Nel 1848, il catanese Giuseppe Galvagni in "Fauna Etnea" descrisse un "Canis Etneus" la cui specialità era quella della caccia al coniglio, su terreni aridi e pietrosi come quelli delle pendici del vulcano, dove infatti il Cirneco dimostra di trovarsi perfettamente a proprio agio.

Anche la F.C.I. (Federazione Cinologica Internazionale) ha classificato il Cirneco dell'Etna fra i cani da caccia di tipo primitivo, utilizzato per la caccia al coniglio selvatico, e il cui paese d'origine è l'Italia.

Il Cirneco, inoltre è un cane molto elegante; grazie alle sue fattezze ha conseguito numerosi successi, nelle passerelle dei concorsi di bellezza riservate ai cani, in campo internazionale.

La sua alimentazione è frugale; tuttavia, molti allevatori, per tenerlo costantemente in forma, preferiscono alimentarlo con gli alimenti secchi prodotti da:

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